λέγει που Ήράκλειτος ότι πάντα χωρει καί ούδέν μένει καί ποταμου ροηι απεικάζων τά όντα λέγει ώς δίς ές τόν αύτόν ποταμόν ούκ άν έμβαίης Eraclito dice in qualche luogo che tutto scorre via e che niente rimane immobile, e paragonando le cose alla corrente di un fiume afferma che non potresti entrare due volte nello stesso fiume. (Platone, Cratyl, 402a) |
Se sottoponiamo alla considerazione del nostro pensiero la natura o la storia umana o la nostra specifica attività spirituale, ci si offre anzitutto il quadro di un infinito intreccio di nessi, di azioni reciproche, in cui nulla rimane quel che era, dove era e come era, ma tutto si muove, si cambia, nasce e muore. Questa visione primitiva, ingenua,
ma sostanzialmente giusta del mondo
è quella dell'antica filosofia greca
e fu espressa chiaramente
per la prima volta
da Eraclito: (Engels, Anti-Dühring) |
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Pietro Acquilino, József Pankovits | |||||||||
Ungheria 1919 | |||||||||
Gli insegnamenti di una sconfitta, nel 100° anniversario della Repubblica dei Consigli | |||||||||
A un secolo di distanza, un’analisi attenta della vicenda della Repubblica dei Consigli in Ungheria, nel 1919, rivela aspetti che ne indicano il rilievo nel contesto geopolitico europeo e nel processo rivoluzionario internazionale iniziato con la rivoluzione in Russia nell’Ottobre 1917. Questa cambiava radicalmente il quadro strategico della Prima guerra mondiale: per le classi dominanti dei paesi coinvolti, continuare la guerra significava esporsi al rischio crescente di una rivoluzione in casa propria; per la Russia dei Soviet l’esigenza vitale era quella di un’espansione del processo rivoluzionario in Occidente, a cominciare dalla Germania. | |||||||||
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2019; 424 pagine, rilegato; | |||||||||
ISBN 978-88-86591-43-0 | |||||||||
€ 25,00 | |||||||||
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