λέγει που Ήράκλειτος ότι πάντα χωρει καί ούδέν μένει καί ποταμου ροηι απεικάζων τά όντα λέγει ώς δίς ές τόν αύτόν ποταμόν ούκ άν έμβαίης Eraclito dice in qualche luogo che tutto scorre via e che niente rimane immobile, e paragonando le cose alla corrente di un fiume afferma che non potresti entrare due volte nello stesso fiume. (Platone, Cratyl, 402a) |
Se sottoponiamo alla considerazione del nostro pensiero la natura o la storia umana o la nostra specifica attività spirituale, ci si offre anzitutto il quadro di un infinito intreccio di nessi, di azioni reciproche, in cui nulla rimane quel che era, dove era e come era, ma tutto si muove, si cambia, nasce e muore. Questa visione primitiva, ingenua,
ma sostanzialmente giusta del mondo
è quella dell'antica filosofia greca
e fu espressa chiaramente
per la prima volta
da Eraclito: (Engels, Anti-Dühring) |
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Michel Vovelle | |||||||||
Battaglie per la Rivoluzione francese | |||||||||
Battles for the French Revolution | |||||||||
La Rivoluzione francese e la teoria comunista sono strettamente legate da almeno due profonde ragioni. In primo luogo, è in quel grande evento storico che affondano le radici del “socialismo francese”. Insieme all’“economia inglese” e alla “filosofia classica tedesca” esso costituisce, secondo la felice definizione di Lenin, una delle «tre fonti e tre parti integranti del marxis mo». È nel corso della Rivoluzione francese che Gracco Babeuf organizza la sua «congiura degli Eguali», primo tentativo genuinamente proletario di prendere il potere. È sempre in quella cesura storica che prende vigore e si tempra l’idea che «libertà, uguaglianza e fraternità» siano parole vuote finché esiste una classe sottoposta allo sfruttamento economico. Su questo concetto si sviluppano le varie scuole di socialismo utopistico cui Marx ed Engels daranno poi il fondamento scientifico. In secondo luogo, lo svolgimento della più grande rivoluzione borghese è stato per lungo tempo l’unico riferimento su cui Marx ed Engels potevano impostare e verificare le proprie ipotesi di strategia per la rivoluzione proletaria, e perciò entrambi la studiarono a fondo. The French Revolution and the Communist doctrine are closely linked for at least two substantial reasons. First, “French Socialism” was deeply rooted in the former great historical event. With “English political economy” and “German philosophy”, it was – in Lenin’s well-chosen words – one of the «three sources and component parts of Marxism». During the French Revolution Gracchus Babeuf organised the «Conspiracy of the Equals», the earliest truly proletarian attempt to seize power. In the period of such historical turning point an idea was established and grew stronger – that «freedom, equality and fraternity» were but empty words until one class was subject to economic exploitation. Different schools of utopian Socialism developed on this idea, but it was only with Marx and Engels that it received its scientific foundations. Secondly, the course of the greatest bourgeois revolution was for some time the only reference frame within which Marx and Engels could develop and validate their strategic assumptions for the proletarian revolution and, consequently, both of them carefully scrutinised it. These are the two main reasons which led to the publication of this book by Michel Vovelle, one of the most passionate and authoritative contemporary scholars of the French Revolution. | |||||||||
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2014; 476 pagine, rilegato 2014, hardcover, 476 pp., chronology of the French Revolution, index of names | |||||||||
ISBN 978-88-86591-34-8 | |||||||||
€ 20,00 | |||||||||
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