λέγει που Ήράκλειτος ότι πάντα χωρει καί ούδέν μένει καί ποταμου ροηι απεικάζων τά όντα λέγει ώς δίς ές τόν αύτόν ποταμόν ούκ άν έμβαίης

Eraclito dice in qualche luogo che tutto scorre via e che niente rimane immobile, e paragonando le cose alla corrente di un fiume afferma che non potresti entrare due volte nello stesso fiume.

(Platone, Cratyl, 402a)

PANTAREI

Se sottoponiamo alla considerazione del nostro pensiero la natura o la storia umana o la nostra specifica attività spirituale, ci si offre anzitutto il quadro di un infinito intreccio di nessi, di azioni reciproche, in cui nulla rimane quel che era, dove era e come era, ma tutto si muove, si cambia, nasce e muore.

Questa visione primitiva, ingenua, ma sostanzialmente giusta del mondo è quella dell'antica filosofia greca e fu espressa chiaramente per la prima volta da Eraclito:
tutto è ed anche non è, perché tutto scorre, è in continuo cambiamento, in continuo nascere e morire.

(Engels, Anti-Dühring)

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Rodolfo Badarello
Storia particolare delle officine Scarpa & Magnano e delle loro maestranze

A Particular History of the Scarpa & Magnano Factory and its Workers

Gli operai dell’area savonese passavano dai 7.000 di fine Ottocento ai 10.000 del 1907 e a 18-20.000 durante la Prima guerra imperialista. Erano protagonisti di un movimento operaio vivo, che aveva già una sua tradizione di lotte e sue associazioni e sindacati. La Scarpa & Magnano, fabbrica elettromeccanica che con le sue maestranze è materia di queste pagine, era stata fondata nel 1919 da due savonesi, un tecnico e un ragioniere.
Inizialmente modesta officina per riparazioni elettriche, già nel 1926 vedeva la costruzione del nuovo stabilimento su un’area di 5.000 mq. Con oltre 120 addetti era passata a produrre trasformatori e interruttori per tensioni sempre più alte venendo ad essere, dalla fine degli anni Venti, una delle principali protagoniste della storia della elettrificazione italiana.
Mentre la fabbrica si affermava sul mercato, le sue maestranze, operai ed impiegati, vissero, lavorarono e lottarono per trent’anni – l’arco di tempo qui esaminato – mostrando coraggio ed iniziativa contro il fascismo e le tragedie della guerra e subendo infine la “grande ramazzata dei licenziamenti” dei primi anni Cinquanta.


The number of workers in the Savona area rose from 7,000 at the end of the 19th century to 10,000 in 1907 and to 18,000-20,000 during the First World War. They formed a living workers’ movement with its own tradition of struggles and its own associations and trade unions. A technician and a bookkeeper from Savona founded the firm Scarpa & Magnano, the electromechanical factory which is the subject of this book, in 1919, initially a modest workshop for electrical repairs. In 1926 a new factory was built on an area of 5,000 sq.m. With more than 120 workers it went on to produce transformers and switches for ever higher tensions until it became a leader in the history of Italian electrification by the end of the 1920s. While the factory became established on the market, its manual and clerical workers lived, worked and fought for thirty years – the period examined here – showing courage and initiative against fascism and the war, and finally suffering the “great sweep of redundancies” in the early 1950s.

 
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2006; 154 pagine, brossura
Illustrato
indice dei nomi; fonti documentarie


2006, paperback, 154 pp., list of sources, index of names
Published with the support of the Institute for the Study of Capitalism, Genoa

ISBN 978-88-86591-12-6
€ 10,00

 
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