λέγει που Ήράκλειτος ότι πάντα χωρει καί ούδέν μένει καί ποταμου ροηι απεικάζων τά όντα λέγει ώς δίς ές τόν αύτόν ποταμόν ούκ άν έμβαίης Eraclito dice in qualche luogo che tutto scorre via e che niente rimane immobile, e paragonando le cose alla corrente di un fiume afferma che non potresti entrare due volte nello stesso fiume. (Platone, Cratyl, 402a) |
Se sottoponiamo alla considerazione del nostro pensiero la natura o la storia umana o la nostra specifica attività spirituale, ci si offre anzitutto il quadro di un infinito intreccio di nessi, di azioni reciproche, in cui nulla rimane quel che era, dove era e come era, ma tutto si muove, si cambia, nasce e muore. Questa visione primitiva, ingenua,
ma sostanzialmente giusta del mondo
è quella dell'antica filosofia greca
e fu espressa chiaramente
per la prima volta
da Eraclito: (Engels, Anti-Dühring) |
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Antologia (a cura di Paolo Dalvit) | |||||||||
La Posta rossa | |||||||||
Il 27 settembre 1890, conclusasi la battaglia della socialdemocrazia tedesca, durata dodici anni, per contrastare la legge contro i socialisti voluta da Bismarck, Friedrich Engels, che aveva seguito con indicazioni e incoraggiamenti le fasi della lotta, scrive una "Lettera di congedo ai lettori del Sozialdemokrat": | |||||||||
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2024 | |||||||||
ISBN 978-88-86591-59-1 | |||||||||
€ 10,00 | |||||||||
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